RIVISTA PENALE n.9/2022 | Il nuovo contributo di Elena del Forno

Siamo lieti di condividere il nuovissimo contributo di Elena Del Forno su Rivista Penale n. 9/2022.

Il testo parte dal commento di una recente sentenza di merito pronunciata dal Tribunale di Piacenza nel luglio scorso e riguardante un infortunio sul lavoro verificatosi durante la pulizia di una macchina.

In tema di infortuni sul lavoro la condotta abnorme del lavoratore esclude il nesso di causalità non solo quando essa si collochi al di fuori dell’area di rischio definita dalla lavorazione in corso, ma anche quando, pur collocandosi nell’area di rischio, sia esorbitante dalle precise direttive ricevute e pertanto idonea a neutralizzare i presidi antinfortunistici posti in essere dal datore di lavoro che, dal canto suo, deve aver previsto il rischio e adottato tutte le misure prevenzionistiche in relazione alla particolarità del lavoro.” Questa l’interessante massima tratta dalla sentenza in commento.
Il Tribunale, con l’approdo assolutorio in commento, si è posto nel solco di quella attenta giurisprudenza di legittimità che ha affermato che nel concetto di esorbitanza della condotta è doverosamente inclusa anche l’inosservanza di precise norme antinfortunistiche.
Partendo dalla decisione del Tribunale piacentino sono stati poi nell’articolo analizzati gli sviluppi giurisprudenziali in tema di condotta abnorme del lavoratore.
Ne è emerso che il limite dell’esigibilità del comportamento dovuto del datore di lavoro o suo delegato – ovvero l’analisi circa la concreta possibilità di pretendere l’osservanza della regola cautelare – è tema particolarmente significativo in materia di colpa con violazione della normativa antinfortunistica, nonché strettamente correlato proprio  a quello della doverosa analisi della condotta in concreto tenuta dal lavoratore.